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Il giardino di Dio tra carta e web

Dall'inserto "Tuttolibri" del quotidiano "La Stampa", 24 febbraio 2007
Il nuovo romanzo dei Wu Ming per Stile Libero, «una storia dalla parte sbagliata della storia»: le oltre 500 pagine del libro si appoggeranno a un inedito sito Internet, sin d’ora in funzione.

MIRELLA APPIOTTI

E’ fatta. Abbiamo il primo monumentale incontro italiano tra editoria su carta e web. Il 20 marzo, da Stile Libero Einaudi, esce «Manituana» (in irochese Il giardino di Dio), nuovo romanzo dei Wu Ming al completo. Ma si contano già da mesi manovre di avvicinamento in rete all’epica prima parte di una trilogia che prende avvio dal 1775, l’alba della rivoluzione americana da cui nasceranno gli Stati Uniti e che viene narrata dal punto di vista delle «Sei Nazioni Indiane» schierate con il re inglese contro Washington e l’esercito continentale. «Una storia dalla parte sbagliata della storia» (è lo slogan dell’editore): dove le oltre 500 pagine del libro si appoggeranno a un inedito sito internet, sin d’ora in funzione.

USA: LA VERA ORIGINE
«Il razzismo, lo sterminio di molti mondi possibili... il grande Paese che sarebbe anche potuto vivere in pace». Terza epopea dei Wu Ming (dopo «Q» nel 2000 [1999, N.d.R.] come Luther Blissett e «54» nel 2002 con il nuovo nome), «Manituana» è frutto di anni di ricerche e di scrittura. Alle radici dell’Occidente Estremo, le lacerazioni che travolgono la convivenza di una comunità meticcia, contesa da lealisti e ribelli conducono i re irochesi dalle foreste americane a Londra per negoziare l’alleanza contro i ribelli. «Esodi, ritorni, battaglie in un’avventura popolata da baronetti inglesi, indiani che leggono Diderot nei boschi, avventurieri, gang di strada, pirati, generazioni e contraddizioni» attraverso le quali «prende corpo l’America che conosciamo». Ma che, nella libertà della narrazione, i Wu Ming si concedono di immaginare «altra», dove soprattutto «la forza generatrice e visionaria delle donne sconfigge violenza e sopraffazione».

WWW.MANITUANA.COM
I 4 «prolegomeni» messi in rete da Wu Ming (un 5° sta arrivando), in realtà storie parallele che anticipano la vicenda del libro, non sono solo alternativa di marketing, ma scommessa sul «progressivo avvicinamento editore-lettore, il cosiddetto “transmedia storytelling”». Infatti «Manituana» oltre che romanzo, è presentato come un progetto culturale e un mondo virtuale interattivo. «Grazie a Google Earth - dicono a Stile Libero -, l’intero scenario (luoghi di battaglie, villaggi, vie d’acqua ecc.) entrerà nel sito tra foto satellitari di oggi e antiche mappe. Cliccando sui vari segmenti si apriranno finestre di immagini, informazioni, nuove storie, enigmi da risolvere, oggetti da scoprire, tutto modificabile dai navigatori». Ci voleva, un videogame targato Struzzo.
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24.02.07 · in recensioni

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